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Oh che ti devo dire: che invecchio lo sai già. Ma il groppone che mi ha preso sul finale di Encanto è stato grossissimo (un po’ come quello per Big Fish), e la cosa assurda è che mi arriva un groppo, piccolo, ma sempre groppo, anche sentendo la canzone del finale. Vabbè non c’entra comunque, lo so.
Non sono proprio sicuro che Daniel Elk si aspettasse che gestire Joe Rogan e tutto quello che gli sta intorno fosse così faticoso. La scommessa di Spotify sui podcast è stata una mossa strategica gigantescamente intelligente: dal momento che non ci sono editori di podcast come ci sono invece discografici, inserire i podcast all’interno del catalogo di Spotify ha significato un guadagno netto dalle pubblicità che girano tra i contenuti. Ma un certo punto la pubblicità negativa che un troll di professione come Rogan tirerà addosso al brand e ai suoi presunti valori straborderanno e in qualche maniera andranno affrontati. (Per inciso, il problema è lo stesso che ha affrontato Facebook negli ultimi anni e che li ha spinti a cambiare nome, sperando che ci dimentichiamo che sono una delle cose peggiori capitate all’umanità.) Come succederà e cosa succederà, non ne ho idea.
Un bel po’ di gente si sta mobilitando: i più famosi sono Young e Mitchell, ma ci sono molti altri artisti; poi, soprattutto, c’è gente che lavora per Spotify (direttamente o attraverso controllate varie), e attraverso loro probabilmente la pressione aumenterà ancora. E certo, io sbotto contro Rogan e Spotify da mo’, non è una novità. Spero che ci raggiungano in tanti.
A me basterebbe che Spotify riconoscesse che ha a libro paga un troll, per usare un eufemismo, e che si dissocia in pieno dalle uscite (quello con le quali avrebbe senso dissociarsi, ovviamente). Non è censura dire una cosa del genere: ognunə di noi è liberə di dire le cose che preferisce, per fortuna oggi glə altrə possono dirci che sono stronzate: e spesso lo sono.
Ogni tanto bisogno anche fare un po’ di autopromozione: vorrei ricordarti che se hai voglia di imparare a fare i podcast, ho un corso stabile e divertente cui puoi iscriverti qui su Substack oppure su Patreon. Se non vuoi imparare ma vuoi sostenere le cose che faccio, c’è il piano più economico di Patreon che ti permette di offrirmi un caffè tutti i mesi: è sempre molto apprezzato, davvero ❤️
Cose su cui ho lavorato
Una sola delle cose cui ho lavorato di recente è uscita: si tratta della puntata speciale di Storie d’Irlanda dedicata all’Ulisse di Joyce. Ospite speciale Enrico Terrinoni, traduttore della nuova edizione del romanzo per Bompiani.
Il consiglio della settimana
Ce lo dà Nicolò Porcelluzzi, che posso ben dire di aver visto crescere come agitatore culturale (è lui che ha fatto La bomba in testa per Storytel, per esempio). Ci consiglia il podcast di Antonio Moresco, Corpo a corpo.