Ehi, ciao: ci si rilegge! Scusa l’assenza prolungata, ma ho avuto dei mesi in cui non sapevo esattamente dove portare questo posto. Questo posto sarebbe questa newsletter, anche questa che stai leggendo ora. Ma ora ho le idee un po’ più chiare: e non solo riguardo alla newsletter, ma riguardo a tutta la mia offerta per te che leggi, e che potresti ascoltarmi, e addirittura vedermi.
Ho saggiamente diviso questo testo in paragrafi per contestualizzare e spiegare tutto al meglio delle mie capacità: che sono molto ridotte, quindi abbi pazienza e nel caso in cui io abbia fatto casino non esitare a chiedermi spiegazioni - e anche a dirmi che ho fatto casino.
Questa newsletter, d’ora in avanti
Podcast scritti è nata per raccogliere, una volta al mese, un articolo su questo mondo, e poi fare un riassunto di quello che ho fatto uscire, lavorativamente parlando, nelle settimane precedenti. Mi era sembrato un buon compromesso tra autopromozione (non spinta) e proporti comunque del contenuto interessante. Non è stato così, nel senso che io per primo mi sono annoiato in fretta ed è da marzo che non esce niente. Da marzo.
Ho deciso che questo sarà uno spazio di esperimenti, di ragionamenti ad alta voce, di confronto e arricchimento per tuttә: quindi scriverò questa newsletter ogni due settimane con brevi riflessioni, spunti, anche idee buttate lì, liberә di copiarle spudoratamente (l’importante è farle girare, circolare, non tenerle in cassaforte). Vediamo come viene fuori. E in coda troverai un consiglio d’ascolto da parte di persone che tendenzialmente non c’entrano con il mondo dei podcast, anche se oggidì non si può mai sapere. Già in coda a questa newsletter ne trovi uno.
Poi, certo, ci sarà anche lo spazio autopromozionale: ma sarà ridotto al minimo, giuro.
Per questi motivi il nome di questa newsletter cambia in Qui si fanno i podcast: un po’ perché il vecchio nome non mi aveva mai convinto fino in fondo (l’avevo scelto e messo in uso da subito perché è importante fare le cose, non inseguire una perfetta perfezione che tanto non raggiungi) (ok forse coi nomi ci si può sforzare un po’ di più, hai ragione).
Magari non uscirà il lunedì, ecco, quello sì: perché di lunedì esce La catena della voce.
A proposito della Catena della voce
Oggi è tornato il mio podcast nel quale parlo di podcast con chi fa podcast. Ad aprile era finita, dopo 10 bellissime puntate, la prima stagione, che trovi senza problemi nel suo feed, da qualsiasi app di podcast (sì, purtroppo pure Spotify). Questa seconda stagione sarà così organizzata: uscirà tutte le settimane; ci sarà sempre un’intervista a chi fa podcast; ci saranno due puntate, alternate, nelle quali leggerò, commenterò e ragionerò sui messaggi che mando nel mio canale Telegram; un’ultima puntata, infine, avrà un argomento o un consiglio tecnico, un tutorial, un qualche tipo di contenuto un po’ più pratico.
Quello del commento ai miei stessi messaggi è stato un piatto troppo ghiotto per non mangiarmelo: in questo modo posso dare contesto, spiegare meglio e arricchire un contenuto che per sua natura è molto breve, i messaggi appunto.
L’altra grande novità è che La catena della voce segna il mio debutto in società, o per meglio dire: il mio debutto su YouTube. Anche se non sono certo la persona più fotogenica della terra e per esperienze pregresse so quanta fatica è necessaria per ottenere un buon risultato in video (illuminazione, ottica, ripresa, tutto) ho deciso di applicarmi e, insomma, eccomi. Il canale era aperto da diversi mesi, da oggi inizia ufficialmente le pubblicazioni. Le videopubblicazioni. Le videozioni. Vabbè.
E quindi oltre a sentire la prima puntata di questa nuova stagione della Catena della voce, puoi anche vederla.
Il mio corso
Sapevi che tengo un corso di podcast a caso? Nel senso, che non c’è una scaletta vera e propria, ma va a sentimento, esattamente come ho imparato io tutto quello che ho imparato (e come imparo ancora quello che imparo).
Se ti interessa ti puoi iscrivere per pochi euro su Patreon, e poi seguirlo sul mio sito: riceverai tutti i contenuti anche via email. Oppure puoi iscriverti direttamente su Substack, che è la piattaforma che gestisce questa stessa newsletter: non più per pochi euro al mese, ma con un pagamento annuale (per semplificare un discorso complicato: è più semplice così). Oppure puoi anche non iscriverti: molte delle cose che faccio sono completamente gratuite e puoi fruirne senza problemi.
E quindi
E quindi niente, ho scritto fin troppo. Ci leggiamo tra due settimane. Per il resto, sai dove trovarmi.
Il consiglio d’ascolto più sopraffino che potessi trovare
Natalia Guerrieri, che è una scrittrice bravissima della quale ti consiglio fortemente il romanzo d’esordio, ascolta con interesse Globally. E quindi diamo un ascolto anche noi, che dici?